venerdì 2 marzo 2012

Appunti di anatomia dei pesci


Regioni del corpo di un pesce:
1)    Testa
2)    Tronco
3)    Coda
1) Nei pesci cartilaginei inizia dalla bocca e arriva al margine del primo orifizio
    branchiale.
Nei teleostei c’è l’opercolo, gli orifizi branchiali non sono evidenti. La testa va dalla bocca al margine posteriore dell’opercolo.
La bocca può essere rivolta:
  in avanti (bocca terminale)
                                                 Verso il basso (b. inferiore)
                                                 Verso l’alto (b. superiore)
Superiormente alla bocca ci sono 2 narici pari, a forma di sacco olfattivo chiuso.
L’occhio è senza palpebra di solito. La misura varia a seconda della vita dei pesci e dell’habitat.
In corrispondenza della testa ha inizio la linea laterale. Percorre il tronco dalla testa alla coda, superiormente all’opercolo, in quasi su tutti i pesci.
2) tronco: va dal margine posteriore dell’opercolo fino all’orifizio anale. Presenta pinne pari:
                            pettorali (la posizione può variare)
pelviche o ventrali
pinne dorsali (impari, fondamentali per lo spostamento)
3) Regione della coda: inizia con l’ano e finisce con la pinna caudale. In questa zona si trovano:
                            peduncolo caudale (muscoloso)
                            pinna caudale,
entrambi hanno una funzione importante nello spostamento.
La coda presenta una pinna anale (unica, impari) e una seconda pinna dorsale (in posizione dorsale).
         Piani di sezione di un pesce:
                            1-piano sagitale mediano (col pesce dritto: separa il pesce in due parti specularmente uguali)
                            2-piano longitudinale frontale: perpendicolare al sagitale mediano. Separa il pesce in una parte dorsale e una ventrale. Sopra: dorsale. Sotto: ventrale.
                            3-piano trasversale (perpendicolare alla lunghezza del pesce. Separa la parte craniale o rostrale dalla caudale)
                            In più ci sono i p. parasagitali che sono infiniti.
Apparato tegumentario
La pelle è costituita da 2 parti:
                   Derma sotto l’epidermide, strato profondo, ha due strati:
strato superiore + lasso con cromatofori (cell pigmentate che danno la colorazione del pesce). Formato da:
melanofori pigmenti scuri
leucofori pig. Bianchi e eridofori p. argento
lipofori p. solubili (si dividono in: xenofori: giallo; eritrofori: p. rossi)
Se si raggruppano i cromatofori danno una colorazione e se si spargono ne danno un’altra. Questo è dato dagli impulsi nervosi e ormonali: possono far muovere i granuli contenuti nei cromatofori.
strato inferiore + denso, + profondo
Squame: si trovano nel derma, accolte nelle tasche delle squame tra derma superiore e inferiore. Le squame sono costituite da una lamina superficiale di tessuto osseo sostenuta da una parte sottostante formata da connettivo. Ce ne sono 4 tipi:
ganoidi + primitive, tipiche dello storione, hanno forma romboidale
placoidi tipica dei selaci, con dentello che sporge in superficie
cicloidi hanno margine circolare e ctenoidi margine dentellato tipiche dei teleostei
Epidermide. Strato superficiale. Al di sopra dell’epidermide si può trovare una cuticola (formata da mucopolisaccaridi), che costituisce una barriera di difesa del pesce: i pesci si presentano scivolosi.
L’epitelio è di tipo pavimentoso stratificato come nei mammiferi, ma in più, questi ultimi hanno anche lo strato corneo. Nell’epitelio dei pesci sono presenti numerose cellule mucipari o mucose. Il muco facilita i movimenti del pesce e la sua progressione nell’acqua, in + ha funzione protettiva contro le asperità del substrato e contro le infezioni batteriche e fungine. Nelle acque ricche di fango fa precipitare il materiale fangoso. Sono presenti anche i cheratinociti, che hanno funzione riparatrice dell’epidermide.
Sempre sulla pelle si possono essere i fotofori, organi luminosi: annessi cutanei responsabili delle radiazioni luminose. Gli organi luminosi sono formati da cellule dell’epidermide (cell epiteliali) e da cellule del derma con funzione riflettente. Si trovano solo in alcuni pesci marini:
         specie abissali servono per illuminare il fondo e fungono da esca
specie mesopelagiche (specie + superficiali), servono per la protezione del pesce stesso: l’organo luminoso si trova nella parte ventrale. Se il pesce nuota a livello superficiale, il predatore che sta sotto scambia la luce emessa dal primo per un raggio solare, in questo modo non scorge l’ombra della preda.
Apparato scheletrico
Lo scheletro dei teleostei viene suddiviso in:
1)    scheletro assile, che comprende la colonna vertebrale, le coste e il cranio.
2)    Scheletro viscerale comprende gli arti branchiali
3)    Scheletro delle cinture comprende:
cintura toracica
cintura pelvica
              servono all’articolazione delle pinne toraciche e pelviche
4)    Scheletro delle appendici delle pinne
1) Nei vertebrati dei phyla più antichi, nei ciclostomi e negli storioni le vertebre sono solo in forma di archi, manca il corpo vertebrale: gli archi poggiano sulla corda. A partire dagli elasmobranchi, agli archi dorsali e ventrali si aggiunge la vertebra. La corda non ha + significato funzionale e scompare completamente.
La colonna vertebrale è formata dall’insieme di vertebre, le quali presentano un corpo vertebrale e emiarchi (dorsali e ventrali). Dorsalmente si ha sempre la formazione dell’arco neurale. Qui ha anche origine la spina neurale. Ventralmente: partono le emospine. Le vertebre presentano vari processi. Sia nel tronco che nella coda, l’emiarco dorsale è chiuso e forma il canale neurale, dove all’interno passa il midollo spinale. Ventralmente le vertebre del tronco presentano l’arco emale, costituito da processi che si articolano nelle coste emali. Nelle vertebre della coda gli archi emali formano il canale emale, perché gli archi sono uniti e delimitano la cavità viscerale: all’interno dello speco scorre l’arteria caudale.
Le coste sono dei piccoli segmenti ossei che si articolano con l’estremità prossimale al tronco e la parte distale è libera.
         Lo scheletro del capo è formato da:
neurocranio protegge l’encefalo e gli organi di senso encefalici. Le parti ossee nel neurocranio sono immobili, sono presenti suture
splancocranio dà sostegno alla parte cefalica del tratto digerente (il primo tratto). Cranio viscerale, costituito da:
a)    arcata mandibolare o orale
b)    arcata ioidea
c)     arcate branchiali
a)    Il primo arco orale arma la bocca.
Nel pesce cartilagineo: il primo arco orale è formato da strutture mobili:
un mezzo arco dorsale costituito da:
palato quadrato
quadrato
                            un arco ventrale costituito da:
                                                                                     dentale porta i denti
articolare per le articolazioni
Nel pesce osseo: il palato quadrato è sostituito da:
osso premascellare 
                                                                                    e osso mascellare
Nei pesci ossei è mobile solo l’arcata ventrale. Sempre negli ossei tra l’iomandibolare e il quadrato compare il nuovo osso simplettico.
    b) In entrambi i tipi di pesce l’arco ioideo si unisce ventralmente al neurocranio articolandosi attraverso l’iomandibolare.
3) Scheletro delle cinture comprende:
cintura toracica e
cintura pelvica
         entrambe permettono l’articolazione della pinna.
4) La colonna vertebrale di un pesce termina con la coda: aspetto filogenetico dei pesci. Ci sono tre tipi di code:
a)    Difiocerca
b)    Eterocerca
c)     Omocerca
a)    Più primitiva, coda dei pesci estinti, forma simmetrica, con colonna vertebrale interna, arma ugualmente la parte dorsale e ventrale. Nei dipnoi.
b)    Tipica dei selaci. Più avanzata. Asimmetrica. Lembo dorsale più esteso. La colonna vertebrale arma la parte dorsale. La pinna eterocerca serve come aiuto al galleggiamento per pesci con peso specifico notevole che vivono in acque abbastanza profonde. La sua forma fa si che il pesce durante il nuoto vada verso il basso, sistema che negli squali controbilancia l’azione delle pinne pettorali e la forma depressa del capo.
c)      + recente. Riassume la + primitiva a l’eterocerca. Simmetrica. Colonna vertebrale si porta verso la pinna dorsale. I teleostei hanno la vescica natatoria, quindi la coda eterocerca non serve + per il galleggiamento.
Muscoli
         Nei teleostei i muscoli volontari sono costituiti da muscolo striato. Forma la maggioranza della massa corporea. La muscolatura dei teleostei è metamerica: le fibre muscolari sono disposte a formare dei miomeri, con forma a V. Hanno andamento cranio-caudale, sono separati da miosetti (setti connettivali). I miomeri sono a forma di cono posti uno dentro l’altro, con l’apice rivolto caudalmente. Un setto connettivale orizzontale si trova a separare la muscolatura dorsale da quella ventrale. La muscolatura che si trova dorsalmente si chiama epiassiale, quella posta ventralmente ipoassiale. Inoltre, un setto connettivale mediano verticale separa la muscolatura di destra da quella di sinistra.
Le fibre rosse prevalgono nella muscolatura superficiale (laterale). Hanno contrazione lenta e sono ricche di mitocondri. Per il moto a bassa velocità.
Le fibre bianche costituiscono la muscolatura interna. Per il moto + rapido.
Muscolatura delle appendici la pinna si articola con il cinto toracico con muscoli:                                                                                                                     estensori
                                                                                                                          flessori
Le masse muscolari hanno origine nella cintura e si inseriscono nella pinna.
Muscolo adduttore della mandibola
Nei teleostei: muscolo che chiude la bocca dei teleostei (nella testa). L’arcata mascellare è fissa. Si alza e si abbassa solo la mandibolare.
Nei pesci cartilaginei: gli emiarchi sono provvisti di muscoli. La bocca si apre per alzamento dell’arcata mascellare e abbassamento della mandibolare.
Arcata branchiale e arcata iodea: importanti per il flusso dell’acqua. L’acqua entra dalla bocca, passa attraverso le branchie per ossigenare il sangue poi viene liberata. Perché ciò avvenga la camera branchiale si deve dilatare (a carico dei muscoli dilatatori). Poi questa deve essere ristretta (a carico dei muscoli costrittori che espellono l’acqua).
-Muscoli elevatori e muscoli depressori: provvedono rispettivamente ad alzare o abbassare ciascun arco.
-Muscoli estensori: aumentano l’angolo di apertura di una articolazione, estendono un’estremità
-Muscoli flessori: riducono l’angolo, flettono un’estremità
-Muscoli adduttori: avvicinano al corpo
-Muscoli abduttori: allontanano dal corpo
Alcuni pesci hanno gli organi elettrici, che derivano dalla trasformazione di fibre muscolari e sono costituiti da cellule (elettrociti). Possono produrre scariche elettriche. Questi organi sono situati in punti diversi del corpo a seconda del pesce. La scarica è emessa per offesa, per difesa, ma anche per ottenere le informazioni sull’ambiente.
La linea laterale tutto il corpo dell’animale presenta questa struttura dalla testa alla coda. La linea laterale è un organo di senso per il pesce. È costituita da neuromasti (sono organi di senso tipici di pesci). Presenti anche nelle larve di anfibi e in anfibi adulti che permangono nell’acqua. Ogni neuromasta è costituito da un gruppo di cellule sensitive ciliate, avvolte da cellule di sostegno. Alle cellule sensitive arrivano fibre nervose che raccolgono l’impulso attraverso canali. I canali permettono il collegamento con l’ambiente: raccolgono le informazioni sull’ambiente, sulla presenza di predatori, sulla pressione e sulla temperatura dell’acqua, ecc.
Apparato circolatorio
La circolazione del sangue è di tipo chiuso: avviene all’interno di un sistema di condotti (arterie, vene, capillari). Gli scambi avvengono per diffusione attraverso le sottili pareti dei capillari. Gli eritrociti sono nucleati. Il pigmento respiratorio è l’emoglobina.
Arterie
vene
capillari
Distinzione tra arterie e vene: si distinguono dalla direzione del sangue e dalla parete del vaso:
   Arterie: sangue dal cuore alla periferia
   vene: dalla periferia al cuore
Nei pesci generalmente le arterie portano sangue arterioso ossigenato e le vene: portano quello non ossigenato. Eccezione: l’aorta ventrale dei pesci è un’arteria, ma il sangue non è ossigenato: porta il sangue dal cuore alle branchie, dove in fine si ossigena.
Nelle arterie e nelle vene ci sono 3 tonache di rivestimento + o - sviluppate:
intima (interna, a contatto col sangue, costituita da semplice endotelio)
                                                                  media
avventizia
Le tonache media e avventizia sono formate da connettivo e muscolo: cell muscolari lisce e connettivo elastico, le quali variano a seconda della dimensione.
Nei capillari avvengono scambi tra sangue e tessuti, perché la velocità del flusso a livello dei capillari è rallentata. La parete dei capillari è costituita solo da un esile endotelio. La parete dell’endotelio può essere continua o può avere delle interruzioni, in questo caso si hanno i capillari fenestrati: l’endotelio presenta aperture, pori attraverso i quali possono avvenire gli scambi. I capillari fenestrati sono presenti in ghiandole endocrine, fegato, rene.
         Il sistema circolatorio dei pesci è di tipo semplice e completo. Nel cuore il sangue passa solo una volta (sangue non ossigenato), si porta  al letto capillare delle branchie, dove viene ossigenato. Successivamente si distribuisce al resto del corpo. Il cuore è un organo impari ed è costituito da 4 camere:
seno venoso
atrio
ventricolo
cono o bulbo arterioso
sono simili sia nei pesci cartilaginei che nei pesci ossei. Entrambi presentano 4 camere. La differenza sta nel cono arterioso che nei cartilaginei è più lungo e presenta numerose valvole. Nei teleostei è + breve e presenta un solo sistema di valvole. Le prime tre camere (seno venoso, atrio, ventricolo) sono contrattili. Il cono arterioso è elastico.
Molto importante è il sistema di valvole che troviamo:
tra seno venoso e atrio: c’è la valvola seno-atriale.
Tra atrio e ventricolo troviamo la valvola atrio-ventricolare
ci sono valvole anche nel cono anteriore. Così il flusso del sangue è unidirezionale. Valvole sono pure presenti tra una camera e l’altra del cuore.
Il sangue venoso refluo da tutto l’organismo arriva al seno venoso attraverso i dotti di Cuvier.
Dal cuore (dal cono arterioso) ha origine l’aorta ventrale (ha sangue venoso). Dall’aorta ventrale si staccano le arterie branchiali afferenti: vasi che si portano alle branchie. Alle branchie le arterie si capillarizzano e il sangue viene ossigenato. Poi viene raccolto da arterie branchiali efferenti (4) che vanno a confluire nell’aorta dorsale e si distribuisce a tutto l’organismo.
Apparato respiratorio
La respirazione nei pesci avviene attraverso le branchie, situate ai lati del corpo nella camera branchiale, che in avanti comunica con la bocca. Posteriormente la camera branchiale si apre all’esterno con una fessura che delimita il margine posteriore della testa.
Nei pesci cartilaginei le branchie si aprono all’esterno e la camera branchiale è aperta anch’essa direttamente all’esterno.
Nei pesci ossei la camera branchiale è ricoperta da strutture (lamelle ossee) che prendono il nome di opercolo. Nei teleostei le branchie funzionanti sono 4 paia.
Sul margine faringeo dell’arco branchiale ci sono le branchiospine, sottili appendici che possono essere numerose e lunghe in pesci planctofagi o tozze e poco sviluppate in pesci predatori e bentofagi.
Ogni branchia è costituita da 4 olobranchie. Ciascuna olobranchia è costituita da 2 emibranchie, che sono costituite da filamenti branchiali. Ogni filamento branchiale porta, dorsalmente e ventralmente, delle lamelle a semiluna, le lamelle branchiali. A livello delle lamelle branchiali avvengono gli scambi gassosi: l’ossigenazione del sangue.
Come arriva il sangue alle lamelle?
Nella struttura ossea dell’arco branchiale è presente l’arteria branchiale afferente (proviene dall’aorta ventrale e trasporta sangue venoso al cuore) e l’arteria branchiale efferente che confluisce nell’aorta dorsale. Dall’arteria branchiale afferente si stacca l’arteria afferente del filamento che porta il sangue venoso lungo tutto il filamento e dà origine a una serie di capillari che occupano le lamelle. Nelle lamelle branchiali il sangue si ossigena. successivamente il sangue ossigenato viene raccolto dalle arterie branchiali efferenti che vanno a confluire nell’aorta dorsale e si distribuisce a tutto l’organismo.
Come è fatta la lamella branchiale?
La lamella branchiale è costituita da un epitelio (costituito da 2 strati di cell) che riveste la struttura interna, formata da cellule a pilastro: cell con forma allungata provviste di prolungamenti che si collegano con le cell a pilastro adiacenti. Queste cell delimitano spazi all’interno dei quali scorre il sangue in modo che avvengano gli scambi. Nel filamento branchiale si trovano anche le cell a cloruri che contengono numerosi mitocondri e servono agli scambi idro-salini. Coadiuvano il rene nella funzione di osmoregolazione. Lo scambio tra sangue e acqua avviene in controcorrente: molto vantaggioso perché il rendimento è maggiore.
Apparato digerente
È costituito da 1 insieme di organi cavi tubulari, hanno tutti una struttura formata da 4 tonache, dall’interno verso l’esterno abbiamo:
1)    mucosa
2)    sottomucosa
3)    muscolare
4)    avventizia o seriosa
1) E’ sempre rivestita da un epitelio (stratificato o semplice a seconda dell’organo). Al di sotto dell’epitelio c’è il connettivo lasso.
2) è formata da connettivo denso
3) è costituita da fasci di fibre muscolari che possono essere ad andamento circolare o longitudinale o entrambi: favoriscono l’avanzamento del contenuto.
4) è costituita da connettivo.
L’apparato digerente comprende il tubo digerente e le ghiandole annesse fegato e pancreas. Organi dell’apparato digerente:
a)    intestino cefalico comprende bocca e faringe
b)    intestino anteriore comprende esofago e stomaco
c)     intestino medio e posteriore comprendono l’intestino propriamente detto e il retto.
a) Bocca La lingua è un semplice ispessimento dell’apparato buccale e non è mobile. Troviamo:
                  organo palatino
                  Ghiandole buccali (cell caliciformi che producono muco)
         La bocca contiene i vari tipi di denti a seconda della loro posizione nella bocca:
         mascellari
buccali
faringei     
Faringe troviamo i diverticoli faringei. Servono a regolare i movimenti di ingresso e di uscita dell’acqua. Non sono sempre presenti.
b) esofago: tubo largo rettilineo con pliche interne. La sua parete è composta da tonache:
         mucose
sottomucose
         muscolari
Fa seguito lo stomaco: in alcuni pesci lo stomaco manca, in questo caso l’apparato buccale (e masticatore) è molto sviluppato. Lo stomaco si presenta in alcune forme diverse:
                            forma rettilinea in alcuni teleostei
forma sifonale forma + comune (regione cardiale seguita dalla regione pilorica che continua nell’intestino)
forma cecale propria delle anguille
Lo stomaco presenta tonaca:
                                      mucosa composta da varie cell (mucose, seriose, ecc)
                                      sottomucosa
                                      Muscolare ha il compito di spostare l’alimento
c) L’intestino si presenta breve se gli animali sono carnivori; molto lungo invece negli animali erbivori. L’intestino dei selaci presenta una valvola a spirale che permette la digestione e l’assorbimento, in quanto rallenta il movimento del chimo (il contenuto). L’intestino dei teleostei: in corrispondenza della zona pilorica ci sono le appendici piloriche (evaginazioni digitiformi della parete intestinale). Le appendici piloriche aumentano la superficie di assorbimento di queste strutture. Dove manca lo stomaco, mancano le appendici piloriche.
Fegato e pancreas sono grosse ghiandole annesse all’intestino.
Il fegato produce la bile (deriva dal colesterolo), che emulsiona i grassi per favorire l’attacco delle lipasi pancreatiche (enzimi prodotti dal pancreas). Il fegato è la ghiandola + grande nei vertebrati. Qui arrivano due vasi:
1)    vena porta epatica
2)    arteria epatica
1)    tramite la vena porta epatica il fegato riceve il sangue venoso refluo da pancreas, milza, stomaco, intestino.
2)    Porta il sangue ossigenato che proviene dalla aorta.
Il glucosio è immagazzinato nel fegato sotto forma di glicogeno. Qui le sostanze nutritive vengono trasformate. Il fegato deriva da una estroflessione della parete ventrale del primitivo tubo digerente. È un organo parenchimatico, formato da un insieme di cell, gli epatociti. Il parenchima è formato da strutture cordonali, in quanto gli epatociti sono disposti come cordoni di cell. Tra le file di epatociti ci sono i capillari sanguigni sinusoidi. Tra gli epatociti e i capillari c’è uno spazio con composizione simile al plasma. La bile viene prodotta dalle cell epatiche e viene accolta da strutture, le “docce”, poste tra 2 epatociti. Queste strutture sono formate da canalicoli biliari, piccoli condotti che raccolgono la bile e non hanno parete propria (la parete è data dalle docce delle cell adiacenti).
Apparato escretore
Rene: organo escretore. Ha due funzioni:
                                               omeostatica
                                               escrezione dei cataboliti
Infatti il rene è il principale organo deputato al controllo dell’equilibrio idro-salino (funzione omeostatica) e contemporaneamente permette l’eliminazione dei cataboliti (prodotti di rifiuto del metabolismo). Il rene può avere forma varia. Ci sono differenze morfologiche tra rene di pesce d’acqua dolce e rene di pesce d’acqua marina. Il pesce d’acqua dolce, avendo una concentrazione salina maggiore dell’acqua, tenderebbe a gonfiarsi e a perdere sali. Al contrario, i pesci di mare tenderebbero a perdere acqua (bevono molta acqua e hanno perciò un meccanismo che smaltisce i sali).
Il rene è formato da parenchima renale, formato da un complesso di tubuli deputati all’elaborazione dell’urina, che costituisce il nefrone, l’unità morfo-funzionale del rene. Sempre nel rene troviamo i dotti collettori, che portano l’urina verso l’esterno. Tra i tubuli renali troviamo una fitta rete di capillari che portano il sangue. Nel rene il sangue viene filtrato: si ha così l’eliminazione dell’acqua (attraverso l’urina) e vengono recuperati gli ioni e molecole fondamentali per l’organismo. Il nefrone è costituito da:
corpuscolo renale
tubulo renale in rapporto con il sistema dei dotti collettori
Il corpuscolo renale è costituito da 2 parti fondamentali e distinte:
il glomerulo renale posto all’interno, formato da una fitta rete di capillari sanguigni
la capsula glomerulare circonda il glomerulo, formata da un’espansione a fondo cieco a forma di coppa del tubulo
L’insieme dei capillari (il glomerulo) viene chiamato rete mirabile arteriosa. I capillari hanno una parete sottile, hanno pori, infatti l’endotelio non è continuo ed hanno origine da un’arteriola afferente. Il sangue viene poi portato all’esterno attraverso un’arteriola efferente. In corrispondenza del polo vascolare il sangue lascia il glomerulo.
Podociti: cell della parete interna della capsula glomerulare.
L’arteriola afferente ha un calibro maggiore rispetto a quella efferente: il sangue viene filtrato per pressione. Filtrazione del sangue: nella filtrazione ioni e molecole dal capillare vanno nello spazio tra la parete interna ed esterna della capsula glomerulare. A livello del tubulo c’è il riassorbimento delle sostanze filtrate: la filtrazione avviene grazie all’epitelio fenestrato dei capillari che permette il passaggio di ioni e molecole. Il filtrato si sposta quindi lungo il tubulo. La parete del tubulo è formata da un epitelio monostratificato prismatico o cubico, dotato di natura assorbente. Nelle cell di questo epitelio si trovano numerosi mitocondri: forniscono l’energia per i trasporti attivi per l’assorbimento.
         Il pesce d’acqua dolce presenta un nefrone completo composto da:
                                                                  glomerulo
                                                                  tubulo renale costituito da:
                                                                                     tubulo distale
                                                                                     tubulo intermedio
                                                                                     colletto non sempre presente
         Nei pesci d’acqua salata:
il glomerulo è più piccolo. In alcuni casi può anche mancare
colletto presenta cell ciliate con funzione di favorire il flusso dell’urina
tubulo prossimale
Nei pesci d’acqua salata mancano sempre il tubulo distale e t. intermedio. Il tratto distale è il tratto deputato alla regolazione del bilanciamento idro-salino. Il pesce d’acqua dolce deve recuperare sali a carico di cell a cloruri nelle branchie e a carico dell’epitelio intestinale. Il pesce d’acqua dolce deve anche eliminare l’eccesso d’acqua che entra. Il tratto distale è impermeabile all’acqua ed è deputato all’assorbimento dei sali. I pesci di mare tendono a perdere acqua e ad accumulare sale: devono perciò eliminarlo con cell a cloruri e altre strutture. I pesci di mare “risparmiano” acqua (riducono al massimo il flusso urinario). Nei pesci di acque gelide salate manca il glomerulo. Questo ha funzione anticongelante (per non perdere proteine plasmatiche a funzione anticongelante).