giovedì 17 novembre 2011

Appunti di istologia


Istologia: studio dei tessuti. Tessuto: insieme di cell con la stessa funzione.
Tessuti possono essere:
1  epiteliali di rivestimento
                       Ghiandolari
2 connettivali o di sostegno (tessuti propriamente detti, t. osseo, t. cartilagineo)
3  muscolari
4 nervosi
Tessuti epiteliali
Tutte le cellule dell’epitelio sono a contatto, una accanto all’altra con continuità.
Gli epiteli possono essere di rivestimento o ghiandolari
Gli epiteli di rivestimento rivestono tutta la superficie del corpo e degli organi cavi che hanno rapporto con l’esterno. Es: esofago. Fungono da barriera tra ambiente esterno e organismo. Funzione di proteggere.
Gli epiteli di rivestimento possono essere semplici (monostratificati, 1 strato di cell) o stratificati (formati da più strati di cell o pluristratificati, + strati di cell) o pseudostratificati (o pluriseriato) (né semplice, né stratificato: ha un unico strato di cell e raggiungono tutte la superficie di impianto.
L’epitelio pavimentoso semplice è formato da cell appiattite, allungate ed è formato da un unico strato di cell. L’asse maggiore è parallelo alla superficie di impianto.
Epitelio prismatico semplice può essere:
epitelio isoprismatico semplice ha cell di forma cubica.
epitelio batiprismatico semplice ha cell alte. L’asse maggiore è perpendicolare alla superficie di impianto.
L’epitelio poliamorfo (è pseudostratificato).
Epitelio pavimentoso stratificato costituito da + piani di cell può essere
     cheratinizzato per proteggere l’epitelio
non cheratinizzato che si compone di 5 strati di cell:
                     strato corneo non è presente in tutti gli epiteli. È formato da + piani di cell morte ripiene di cheratina, spesso unite tra loro.
     Lucido appare sottile, di aspetto traslucido, formato da cell appiattite, morte per lo più, contenenti una proteina simile alla cheratina.
                        granuloso sono presenti grossi granuli contenenti lamelle fosfolipidiche. Il contenuto può venire esocitato, rendendo impermeabile il tessuto.
                        germinativo o spinoso è formato da diversi piani di cell tra loro connesse da giunzioni a livello di prolungamenti citoplasmatici (spine).
                        strato basale è costituito da cell prismatiche che si dividono, c.d. cell staminali dell’epidermide. Ognuna di esse dà luogo a 2 cell figlie: una va negli strati superiori, trasformandosi in una cell dello strato spinoso e una si comporta come la cell madre e si divide.
La faccia basale delle cell degli epiteli mono o pluriseriati e delle cell del piano + profondo degli epiteli stratificati prende rapporto con il connettivo sottostante attraverso la membrana basale che appoggia sul connettivo sottostante. [Alla formazione della membrana basale partecipano le cell dell’ep. al di sopra e del connettivo. Le cell del connettivo implicate sono i fibroblasti.] La membrana basale è formata da 3 lamine (non cell) con costituzione chimica diversa:
rara o lucida continuazione della membrana citoplasmatica, addossata alle cell epiteliali
densa  formata da collagene di tipo 4°  secreto dalla membrana epiteliale
reticolare collagene di tipo 3°, [anche 5°, 6°,7°], forma le membrane reticolari, formata dai fibroblasti del connettivo sottostante.
Nella membrana basale passano sostanze nutritive verso il tessuto epiteliale (qui non ci sono i vasi) che ricevono dal connettivo sottostante. [Permette anche l’ancoraggio al tessuto epiteliale al connettivo sottostante]. Agisce anche come filtro selettivo per il passaggio di molecole.
Superficie apicale sulla sommità della cell, verso l’ambiente esterno ci possono essere alcune strutture (microvilli, ciglia, stereociglia).
I microvilli sono una continuazione della membrana citoplasmatica, sono estroflessioni digitiformi e servono per aumentare la superficie della cell per favorire l’assorbimento della cell. Sono strutture immobili.
Le stereociglia non si muovono, sono sempre microvilli, più lunghi, ramificati.
Le ciglia sono particolari estroflessioni citoplasmatiche, mobili, si trovano in posizione apicale, lunghe. La circonferenza del ciglio è formata da 9 triplette di microtubuli. Es. si trovano nel villo intestinale dell’intestino, che presenta un epitelio batiprismatico semplice.
Pareti laterali dell’epitelio. Le cell sono una accanto all’altra. Presentano strutture che sono in parte di ancoraggio con ispessimenti lungo le membrane citoplasmatiche (danno anche stabilità) e in parte permettono la comunicazione tra le cell (scambio tra l’epitelio e cell adiacenti): formano i complessi di giunzioni. In ogni complesso troviamo:
Zonula occludente (si trova nelle porzione + vicina alla parte apicale delle facce laterali, cell ravvicinate, occlude, sigilla lo spazio tra le 2 cell; impedisce il passaggio di elementi tra una cell e l’altra, ancoraggio su tutta la cell, a fascia.
          z. Aderente x ancoraggio su tutta la cell, a fascia.
                   Desdosoma x ancoraggio. Si trova a tratti o macule nel perimetro cell per cui viene anche chiamato macula aderente. Sulla parte citoplasmatica del plasmalemma sono presenti placche di natura proteica (placca di adesione) con filamenti danno solidità, ai lati delle proteine transmembranarie.
Cell epiteliali, miocardiche, muscolari lisce e nervose possono presentare specializzazioni della membrana con la funzione di comunicare tra loro per permettere il passaggio selettivo di molecole o ioni da una cell all’altra: sono le giunzioni comunicanti o gap junctions (nel mitocondrio, cell nervose, ecc). La connessione è formata da 6 proteine transmembranarie (connessine) che formano il cilindro cavo (connessone) che si raccorda con quelli della membrana contrapposta, formando canali per il passaggio di ioni o molecole tra cell adiacenti. Permette lo scambio a differenza delle strutture di ancoraggio.
Gli epiteli ghiandolari o secernenti sono costituiti da cellule che elaborano un prodotto di secrezione (secreto, se utilizzato dall’organismo; escreto se liberato all’esterno. Le cell secernenti, se si raggruppano formando un’entità cospicua formano la ghiandola. [Le cell delle ghiandole hanno intensa attività di sintesi proteica, per es: ormoni (hanno un elevato contenuto di ribosomi). Sono cell a contatto l’una con l’altra.]
Ghiandole esocrine producono escreto o secreto verso l’esterno, in un condotto escretore, es. ghiandole mammarie, salivari, sudore. Es. pancreas (riversa all’interno del lume; unicell)
Si hanno 3 tipi di secrezione:
merocrina nessuna trasformazione nella cell secernente, essa rimane inalterata (es. cell pancreatica), il prodotto elaborato è prevalentemente di natura proteica. Si distinguono cell che formano:
Secreto serioso di natura proteica
Sec. Mucoso di natura glicoproteica
Sec. Serioso e mucoso misto
apocrina sempre la cell si dimezza. Libera il prodotto della cell con parte di citoplasma, materiale proteico e lipidico. Es. gocciola di latte con lipidi. Parte di cell se ne va.
Olocrina variazioni a livello della cell che effettua la secrezione. Tutta la cell si trasforma in secreto e si stacca: l’intera cell viene eliminata. (Contenuto essenzialmente lipidico). Es. forfora. Es. ghiandola sebacea.
Le ghiandole esocrine possono essere:
pluricell formate da + cell. possono essere distinte in
semplici (se le porzioni secernenti di una ghiandola o adenomeri versano il loro secreto in unico condotto escretore)
composte (se la ghiandola ha un condotto escretore che risulta dalla convergenza di + condotti minori).
 L’adenomero è costituito da cell con forma diversa: a forma sferica (si parla di ghiandola acinosa) o tubulare (ghiandola tubulare). La maggior parte delle ghiandole è a tubulo acinoso composto.
Unicell costituite da 1 unica cell. Es. cell mucipari.
Ghiandole endocrine il prodotto viene riversato direttamente nel sangue, es. ghiandole surrenali, ipofisi. Es. tiroide: (ghiandola di tipo follicolare con aspetto circolare. All’interno del follicolo viene immagazzinato l’ormone. Poi viene riversato nel sangue per raggiungere l’organo bersaglio). No escreto, ma secreto, perché viene utilizzato; pluricell.
[-Mucidi e proteine, cell caliciformi o mucipari, in corrispondenza dell’epitelio (il muco serve per far scorrere del contenuto intestinale). Nell’intestino sono numerose.
-Struttura cordonale: cordoni di cell, es. ghiandole surrenali, tutte le altre. Un discorso a parte per il pancreas, dove si distinguono due parti:
                                                                  endocrino
- produce insulina, - blucagone
                                                                  Esocrino]
Tessuti connettivi
Cell tra loro distanziate per interposizione di sostanza intercell prodotta dalle cell stesse, composta da due parti:
                                      sostanza fondamentale aspetto gelatinoso è formata da glucosamminoglicani (es. acido ialuronico), zuccheri, proteine e contiene acqua spesso.
                                      parte fibrosa composta da fibre di natura diversa (fibre collagene, reticolari e elastiche).
I tessuti connettivi possono costituire interamente l’organo, es. tendine, ma possono entrare anche nella costituzione di un organo, dove connette parti specifiche dell’organo. [Es. in una ghiandola + adenomeri sono connessi tra loro da tessuto connettivo].
Connettivi:
         connettivo vero e proprio es. legamenti
tessuto osseo
cartilagineo
I connettivi (derivano dal mesenchima embrionale: cellule pluripotenti: possono dare origine a diverse cell, si possono differenziare in diverse cell. Nei tessuti connettivi veri e propri sono sempre presenti:
fibroblasti cell allungate, in piena attività e hanno tutti gli organuli. Producono le fibre collagene e la sostanza intercell:
fibrosa Fascio: gruppo di fibre collagene composte da + microfibrille. Ogni microfibrilla è costituita da un insieme di protofibrille costituite da tropocollagene (sequenza di amminoacidi che può variare). Le microfibrille appaiono come un’alternanza di bande chiare e scure dovuta alla sovrapposizione di molecole. La lavorazione delle fibrille inizia nei fibroblasti. Il tropocollagene è formato dal procollagene elaborato ed esocitato dai fibroblasti.
                                               fondamentale
fibrociti meno sviluppati, + silenti
Connettivi veri e propri:
                   1- connettivo mucoso Le cell sono sempre fibroblasti, ma può esserci + parte fibrosa o fondamentale. La cell ha aspetto stellato. Si trova nella polpa dentaria, anche tessuto ombelicale, in quest’ultimosi ha aumento della parte fibrosa rispetto a quello della polpa dentaria.
         2- c. lasso le cell prevalgono sulla componente fibrosa. Si trova in abbondanza nel tessuto sottocutaneo. Ci sono i fibroblasti e le fibre collagene. + flessibile, non rigido. Cellule caratteristiche del connettivo lasso, oltre i fibroblasti, con funzioni specifiche sono:
Plasmacellule
producono immunoglobuline (IgE) derivano dai linfociti B
Mastociti presentano molti granuli all’interno del citoplasma, contenenti eparina, seratonina, istamina: sostanze che vengono liberate in caso di 1 un processo di allergia. Quando veniamo a contatto con sostanze estranee (allergeni) per es. i pollini, esse ci provocano una reazione: produciamo anticorpi IgE (immunoglobuline che si vanno a legare alla membrana dei mastociti) fungendo  da antigene. Ciò determina la sensibilizzazione dell’individuo agli allergeni. Se questi ultimi si presentano localmente (es. vie respiratorie) si legano alle IgE sui mastociti e ne provocano la degranulazione immediata ossia l’esocitosi del contenuto dei granuli e si ha la reazione istaminica.
Macrofagi hanno capacità fagocitarie, inglobano particelle.
         3- denso e irregolare costituisce il derma della pelle. La componente fibrosa prevale sulle cell.
4- denso e regolare, prevalgono le fibre collagene riunite in fasci con andamento parallelo o incrociato. Il tess. Fibroso a fasci paralleli forma i tendini e i legamenti.
5- c. reticolare formato da fibre reticolari: fibre collagene con distribuzione a rete con maglie + o – larghe. Caratteristiche dei linfonodi, linfa, fegato.
6- c. elastico prevalgono le fibre elastiche formate da una  proteina, l’elastina. Se vengono tese: tornano nella lunghezza originaria. Non si deformano. Si trovano nelle pareti di grosse arterie e devono poter allargarsi e avere una certa elasticità. Possono essere sintetizzate dal cell. Muscolari liscie o dai fibroblasti.
Tessuto adiposo (connettivo). gli adipociti sono le cell del tessuto adiposo. Può essere:
                   bruno colore bruno, nel bruno si formano tanti piccoli vacuoli che contengono piccole gocciole di lipidi. Prevale negli animali ibernanti. Ha mitocondri particolari che invece di produrre ATP producono calore. Anche detto grasso di deposito.
Giallo o bianco grasso, gli adipociti accumulano lipidi in 1
gocciola che diventa sempre + grande, riempie il vacuolo fino ad occupare tutta la cell, spingendo il citoplasma e il nucleo in periferia, ubiquitario
Tessuto cartilagineo e tessuto osseo. Sono connettivi: formati da cell e sostanza intercell che è prodotta dalle cell (la sostanza intercell cambia notevolmente tra quello osseo e quello cartilagineo).
Cartilagine: struttura con forma propria. Può costituire 1 organo da sola o parti di un organo. Può sopportare resistenza a flessione e pressione. Costituita da cell
                                      Condrociti (nello stadio avanzato). Isolati o raggruppati a 3-4 cell. Formano gruppi isogeni.
                                      Condroblasti producono cartilagine attivamente. + organuli + sviluppati, sintetizzano collagene
La sostanza intercellulare è costituita da
1 parte amorfa fondamentale ricca di glucosamminoglicani, che, legati a proteine formano molecole di proteoglicani: caratteristica di attirare acqua. Assorbe acqua: cartilagine perciò il tessuto cartil. è resistente alla pressione.
1 fibrosa (collagene di tipo II) quando le fibre collagene sono poche, queste non si vedono al microsc. Ottico perché hanno lo stesso indice di rifrazione della sostanza fondamentale che maschera quindi le fibre.
Tre tipi di cartilagine:
                  ialina fibre collagene Es. setto nasale. Forma inizialmente lo scheletro fetale fino a che non viene sostituito da scheletro osseo.
                  fibrosa molte fibre collagene, fibre di I, II tipo, compone i dischi della colonna vertebrale
                  elastica si compone di fibre elastiche e collagene
Tutti i tessuti cartilaginei sono circondati da una membrana di connettivo fibroso: Pericondrio, che contiene i vasi sanguigni che hanno il compito di fornire il nutrimento alle cell, dato che la cartilagine non ha vasi.
Dall’accrescimento si ha nuova cartilagine in periferia e al centro. Es. scheletro feto. Tutti i tipi di cartilagine si accrescono mediante 2 modi:
                            accrescimento per apposizione dalla periferia del tessuto membranoso. A livello della parte + profonda del pericondrio, cell differenziatisi in condroblasti, elaborano sostanza intercell
                            accrescimento interstiziale all’interno della cartilagine. Alcune cell (singoli condrociti) si dividono e si moltiplicano, aumentando di numero. Producono anche loro sostanza intercellulare e la cartilal. Aumenta di dimensioni.
Tessuto osseo è caratterizzato da grande resistenza alla pressione, alla trazione e alla flessione, forma quasi tutto lo scheletro
È costituito da cell:
                                      osteoblasti producono attivamente tessuto osseo
                                      osteociti hanno già raggiunto la loro maturità. Hanno forma ellittica e presentano molti prolungamenti. Le cell sono accolte in lacune ossee e i loro prolungamenti occupano i canalicoli ossei.
e sostanza intercell:
                                     organica sostanza fondamentale e collagene, tipo I (parte proponderante). La sostanza fondamentale è composta da: proteoglicani, glucosamminoglicani, glicoproteine.
                                      inorganica da la durezza all’osso, costituita da: CaCo3, fosfato di calcio: offre notevole resistenza.
Ci sono 2 tipi di tessuto osseo:
non lamellare (fibre parallele o incrociate)
lamellare tessuto osseo + comune. È formato dai canali di Havers e dalle lamelle ossee (a loro volta formate da osteociti). Le lamelle ossee si dispongono intorno al canale di Havers concentricamente formando un osteone, es. l’osso lungo. Nell’osteone sono presenti i vasi (arrivano dal periostio attraverso canalicoli) e i nervi. Gli osteoni vecchi (residui di quelli precedenti) stanno negli intervalli fra gli osteoni completi. Nei canali di maggiore diametro si può trovare il midollo osseo.
 Periostio: membrana connettivale che circonda la superficie esterna dell’osso e da qui partono i vasi che vanno all’osteone.
Al centro: endostio parte + interna, connettivo lasso che riveste la cavità midollare (dove si trova il midollo).
Il tessuto osseo è in continuo rimaneggiamento. Si può formare in 2 modi:
                   Diretta Avviene per formazione di osteoblasti a partire da cell di connettivo che si differenziano in osteoblasti. Mentre l’osso di accresce gli osteoclasti lo rimaneggiano (anche demolendolo) e lo rimodellano.    (es. scheletro fetale: da cell mesenchimatiche).                       
indiretta consiste nella sostituzione di tessuto cartilagineo con quello osseo. (+ frequente). Es. da cartilagine ialina a osseo. L’ossificazione può essere:
pericondrale in periferia, se inizia alla superficie della cartilagine (da pericondrio a periosteo).
endocondrale Al centro, avviene all’interno della cartilagine.
Nell’ossificazione pericondrale, il pericondrio origina osteoblasti che formano uno sottile strato osseo. All’interno della cartilagine, intanto, i condrociti diventano voluminosi, la sostanza intercellulare si calcifica e successivamente si ha la penetrazione nei vasi di condroclasti e osteoblasti: inizia quindi la distruzione delle cell cartilaginee e la costruzione di osso (ossif. Diafisaria, procede in direzione delle epifisi) La cartilagine viene distrutta dagli osteoclasti. (Es: femore non rimane sempre così, ma si accresce.)
L’accrescimento aumenta tra la diafasi (nella parte centrale) e l’epifisi di un osso lungo: si forma cartilagine di accrescimento, questa presenta due lati:
epifisario viene detto versante sterile
diafasario versante fertile, dove si ha una serie di modificazioni che determinano la trasformazione e l’allungamento dell’osso. In esso di distinguono 4 zone:
Zona di proliferazione si formano delle cell nuove, si moltiplicano
z. della Cartilagine seriata le cell si dispongono in serie
zona della Cartilagine ipertrofica le cell si gonfiano, voluminose. Negli strati + vicini alla diafisi ci sono cell in via di degenerazione
z. della Cartilagine calcificata la sostanza intercell si calcifica: si forma tessuto osseo
Tessuto circolante: sangue, circola all’interno dei vasi. È formato da:
                                 Plasma componente liquida
elementi figurati Parte corpuscolata, formata da:
g. bianchi, g. rossi, piastrine.
Globuli rossi chiamati anche eritrociti, emazie possono variare per numero e dimensione a seconda della specie, dell’animale, di colore rosso. Hanno forma di dischi biconcavi. Nei mammiferi manca il nucleo e mancano anche gli organuli. Il nucleo è presente nei pesci, anfibi, rettili, uccelli. Il citoplasma è occupato da emoglobina. I globuli rossi sono distanziati tra loro, si respingono per via delle proteine sulla membrana ricche di acido sialico, molto elettronegativo. Quando i globuli rossi invecchiano, le cariche negative di superficie diminuiscono: i globuli rossi tendono a formare ammassi.
Globuli bianchi, chiamati leucociti, sono incolori. Numero ridotto.
              agranulociti non presenti granuli:
monociti cell + voluminose, nucleo di forma varia: tondeggiante, a fagiolo, ecc. Vivono nel sangue e poi vanno nei tessuti: qui si trasformano in macrofagi ed hanno funzione fagocitaria.
linfociti nucleo sferico e scarso citoplasma, si distinguono per la funzione:
         l. B producono immunoglobuline o anticorpi
         l. T  possono essere:
                            citotossici possiedono delle proteine che forano le membrane di certi batteri e li fanno degenerare
                            coadiutori partecipano a produrre anticorpi con i B
                            sopressori funzione opposta: reprimere le reazioni anticorpali
              granulociti nel citoplasma sono presenti i granuli di diversi tipi:
neutrofili non colorazione evidente,
affinità dei granuli per i sali neutri, i + numerosi. Vengono chiamati polimorfonucleati, perché il nucleo può assumere forma varia: il nucleo si presenta con + lobi: multilobato. Sono cell che vivono poco tempo nel sangue. Fuoriescono dai vasi, vanno nei connettivi, richiamati da recettori (fattori chemiotattici liberati dai batteri stessi), nei punti di intersezioni. I G. bianchi sono i primi ad esercitare 1 attività fagocitaria per opporsi ai batteri. Molti muoiono e degenerando formano pus.
                                                    basofili (in numero ridotto)
eosinofili (acidofili): funzioni nelle
reazioni immunitarie, per es. in periodo di allergie, aumenta il loro numero nel sangue.
Piastrine: Importanti per la coagulazione del sangue. Se piccola lesione di un capillare: compiono il primo passo per il tamponamento. Derivano dai megacariociti (presenti nel midollo osseo), sono cell molto voluminose che hanno nel citoplasma un sistema di R.E. liscio molto sviluppato. Separano parti di citoplasma che diventano frammenti che formano le piastrine (numero variabile).
Tessuto muscolare
3 tipi:
1)    scheletrico (striato) è costituito da fibre muscolari, con forma allungata e polinucleata (con + nuclei, derivata dalla fusione di + cell). Il nucleo è alla periferia della fibra. Muscolo striato volontario (si contrae volontariamente). Il tes. musc. striato determina il movimento di segmenti ossei.
2)    cardiaco, le cell del miocardio o del muscolo cardiaco sono meno allungate, tondeggianti. Con nucleo in posizione centrale nella sezione trasversale. Muscolo striato involontario: si contrae involontariamente. La contrazione può essere accelerata o rallentata.
3)    Liscio. Cell + piccole di diametro. Posizione centrale del nucleo.
Più fibre insieme: fasci di fibre muscolari (circondati da tessuto connettivo, se è troppo abbondante rende la carne dura).
Nel tess. Musc. Scheletrico:
1)    Fibre: insieme di miofibrille all’interno del citoplasma. Sarcolemma: membrana che circonda la fibra muscolare. Le miofibrille assumono una striatura, essendo poste in maniera ordinata: un’alternanza di bande chiare e scure. Al centro delle bande chiare c’è una  stria z. Il tratto di miofibrilla tra 1 stria z e l’altra si chiama sarcomero (unità morfofunzionale del muscolo), costituito da 1 banda scura al centro e 2 emibande chiare ai lati. La banda scura è costituita da filamenti di miosina (filamento spesso) e a tratti ciascun filamento di miosina si alterna ad 1 filamento di actina, che si porta anche nella emibanda chiara. I filamenti sottili (di actina) si ancorano nella stria z. I filamenti spessi (di miosina) presentano delle teste globose. Questi agganciano un filamento di actina in presenza di ioni calcio e ATP. Questo aggancio fa si che il filamento di actina viene trascinato verso il centro: il sarcomero viene ad essere accorciato. La fibra risulta così accorciata: meccanismo della contrazione muscolare. Il sarcomero non ha + la lunghezza originale. Dalla contrazione di ogni sarcomero si ha l’accorciamento del muscolo.
La contrazione del muscolo scheletrico è volontaria, resa possibile dal rapporto che ha una fibra nervosa con la placca motrice (terminazione della fibra nervosa su fibra muscolare). [Il potenziale d’azione che viene propagato viaggia lungo la placca prendendo contatto con tutto il sarcolemma. Il potenziale d’azione quando raggiunge i tubuli nella fibra, attiva i recettori presenti sulla loro membrana i quali stimolano i canali di rilascio di ioni calcio (fondamentali per la trasformazione della miosina, le teste della miosina si legano alla actina). Dopodiché si ha comparsa di una contrazione della fibra muscolare.]
-I sarcotubuli (microtubuli all’interno della fibra muscolare) sono affiancati da cisterne del R sarcoplasmatico.
Le fibre muscolari (scheletriche) possono essere di vari tipi:
fibre lente danno una contrazione + lenta ma + duratura, rosse
rapide contrazione + immediata, ma meno resistente nel tempo, bianche
                                                        a contrazione intermedia rosse
Il muscolo può essere trasformato: le fibre musc. possono diventare + lente o + rapide se stimolato elettricamente. Es. se un atleta viene sottoposto ad un tipo di sforzo per es. maratona: si sviluppano le fibre di tipo lento, resistente alla fatica (f. rosse: + mitocondri, + capillari). Vs salto in alto: f. rapide (f. bianche) (chiare), mitocondri. Il muscolo è un tessuto che può essere molto modellato: + esercizio muscolare + ipertrofia:
         -aumento del muscolo, es. culturismo
-aumento, variazione delle fibre muscolari, es. allenamento, trattamento ormonale, stimolazioni elettriche.
2) Muscolo miocardico nucleo centrale nelle cell, striato. Dischi intercalari: strutture che si trovano all’estremità di ogni cell connettendole. Tra le membrane citoplasmatiche si osservano anche giunzioni comunicanti che permettono il passaggio del potenziale d’azione da una cell ad 1 adiacente: contrazione involontaria. [Cell specializ. dell’apparato di conduzione: cell muscolari modificate che determinano l’insorgenza della contrazione del miocardio.] -Ci sono sarcomeri anche qui: unità morfo-funzionale.  –presenti molti mitocondri
3) T. musolare liscio ha cell muscol. Lisce. Il nucleo è al centro delle cell ed è allungato. Sono presenti filamenti di miosina e di actina, ma non formano sarcomeri e quindi nemmeno la striatura.  Il t. m. liscio entra nella costituzione di diversi organi interni (cavi), es. parete dell’intestino: involontario.
Tessuto nervoso
Tessuto ubiquitario: si trova in tutto il corpo. È costituito da cell nervose, neuroni e da altre cell di nevroglia che danno nutrimento e sostegno alle cell nervose.
Le cell nervose (neuroni) hanno 2 proprietà:
                                                         irritabilità cell in grado di raccogliere stimoli fisici e chimici dall’ambiente e dare 1 risposta a questi stimoli
                                                        conducibilità capacità di trasferire da 1 parte all’altra della cell stessa l’impulso.
Le cell nervose hanno forma diversa tra loro. Es. Motoneurone. Forma stellata. Neurone (circondato da membrane) è costituito da:
corpo cell (pirenoforo) al centro c’è il nucleo e il nucleolo. Nella cell: organuli citoplasmatici con R. E.R. molto sviluppato. Il R.E.R. (zona di intenza attività di sintesi proteica) si raccoglie da MISL (pile di RER con interposti i ribosomi).
prolungamenti (numerosi dendriti, non molto lunghi e ramificati, in collegamento con altri neuroni nelle vicinanze). Circondati dalla guaina mielinica
neurite o assone (unico, lungo, può raggiungere anche parti molto lontane dalla cell). Questi neuriti entrano nella costituzione dei neuroni. Possono essere circondati da una guaina mielinica (membrana segmentata, rende + veloce la conduzione: membrana citoplasmatica avvolge la fibra nervosa + volte, sono presenti molti lipidi). La guaina si interrompe in alcuni punti (nodi di Ranvier): l’impulso salta da un nodo a quello successivo: per questo la conduzione risulta + rapida. La guaina funge da isolante elettrico. Il lungo neurite termina prendendo rapporto con un muscolo.
                                      Neuriti possono essere:
                                      melinici
amelinici privi di guaina mielinica, + sottili, significato dolorifico.
            I gangli sensitivi dei nervi spinali e dei nervi cranici sono i pseudounipolari (l’apparente unipolarità è l’aspetto definitivo di un elemento inizialmente bipolare). Il neurone pseudounipolare contiene gli inizi dei 2 processi. Alla fine dello sviluppo il neurone ha aspetto sferico e poi si divide in due processi:
         processo periferico si porta in periferia. Questa cell ha significato sensitivo. Può raggiungere la pelle. Raccoglie le info e le trasporta a quello centrale:
processo centrale si porta al sistema nervoso centrale.
Per es. lo stimolo termico, dolorifico: raccolti dalle cell sensitive e trasferiti al sistema nervoso centrale.
          Le cell tra loro comunicano con le sinapsi: punto di contatto tra 1 parte di una cell nervosa e una parte di un’altra cell nervosa: viene trasmesso l’impulso nervoso da un neurone all’altro. Possono comunicare tra neurite e dendrite, neurite neurite, neurite e parte della cell. Nell’ambito della centrale, la sinapsi (chimica) è formata da:
       terminale presinaptico si trova il neurotrasmettitore (molecola) che viene catturato dal terminale postsinaptico. Trasmette l’info da 1 cell all’altra. La molecola viene captata dal postsinaptico
       fessura sinaptica è lo spazio che separa la membrana presinaptica da quella postsinaptica
       membrana postsinaptica [Anche al muscolo (rappresenta il terminale postsinaptico) arriva sempre un impulso nervoso].
          Astrociti: sono cell di nevroglia. Cell nervose che hanno un aspetto stellato per via dei lunghi prolungamenti che prendono rapporto con i capillari che danno alimento.
            Un elevato numero di neuroni risiede al di fuori del sistema nervoso centrale (nel sistema nervoso periferico): i gangli (ammassi ben organizzati di neuroni). Vengono divisi in sensitivi (bipolari) e autonomi (multipolari).
[Si distinguono i gangli del sistema neurovegetativo e quelli sensitivi. I primi fungono da stazione intermedia nella trasmissione degli impulsi e contengono neuroni che trasmettono gli impulsi ad altri elementi nervosi. I gangli sensitivi, invece, si trovano lungo il decorso delle radici dorsali nei nervi spinali e lungo il primo tratto dei nervi cranici; in essi non avviene la ripetizione ma soltanto il transito degli impulsi nervosi.
I gangli autonomi, invece, mediano gli impulsi del sistema nervoso simpatico inducendo vari effetti, come la contrazione della muscolatura liscia, effetti sulla contrattilità cardiaca e la secrezione di alcune ghiandole.]
        La placca motrice: estremità del neurite. Il segnale che trasmette al muscolo: segnale chimico: libera acelticolina.
Fusi neuromuscolari: sono presenti nei muscoli: danno info sull’allungamento del muscolo: non può essere contratto un muscolo antagonista.
Recettori: Danno info ai centri.
Organo muscolo tendineo di Golgi (recettori): per non contrarre troppo un muscolo e non rompere il tendine. Tiene sotto controllo.